Luca Ciancio illustratore

Una bella intervista tutta da leggere...

Luca Ciancio illustratorCominciamo l’intervista osservando la foto della copertina, sei insieme ai tuoi personaggi. In genere non si vedono mai i volti dei disegnatori…

Già, è il mistero di questa professione. Quella del disegnatore è una forma d’arte particolare; nella musica ad esempio il cantante o il musicista sono visibili mentre cantano o suonano… chi disegna no! Tutti conosciamo i Puffi, Snoopy, Braccio di Ferro… ma chi conosce il volto dei loro autori Peyo, Schultz o Seigar?

Quando è nata la tua passione per il disegno?

Luca CiancioNon riesco a stabilire una data. Come tutti i bambini ho cominciato prima a disegnare che a scrivere; mi piaceva disegnare i cartoni che passavano in TV, erano i primi anni’80 e cominciavano i programmi per bambini anche sulle reti private. Poi all’età di 7 anni, la maestra mi regalò una confezione di colori a tempera, dicendomi che sarei diventato un disegnatore. Ricordo che per un mese non toccai quella scatola, la custodivo come fosse un tesoro, forse era anche il timore di usare quei colori, visto che fino ad allora coloravo solo con i pastelli. Oggi la tempera è la tecnica che preferisco, la maestra ci aveva visto lungo! Non l’ho più rivista dopo le elementari, avrei voluto dirle che sono realmente diventato un disegnatore, ma ho saputo che è venuta a mancare un po’ di anni fa.

Quali sono stati i tuoi autori di riferimento?

Ho sempre amato il fumetto e l’illustrazione umoristica e in Italia c’è una tradizione che ha fatto scuola: Bonvi, Origone, Bottaro, Cavandoli…. Ma in particolare ricordo due Maestri: Jacovitti, un genio, ancora oggi resto affascinato dalle sue tavole; e Carlo Peroni, che leggevo sul Giornalino, disegnatore bravissimo e autore di testi ironici, mai banali. Sono autori questi, ai quali si dovrebbe dedicare una piazza, una scuola… per come hanno influenzato la crescita di generazioni di bambini.

Abbiamo capito che ti piacciono autori che creano personaggi ma anche storie, e quello che fai anche tu…

Si, ci sono tantissimi bravi disegnatori, ma preferisco quelli che creano un personaggio e gli fanno vivere storie. I primi personaggi che ho pubblicato sono stati Bar& Bon, due barboni metropolitani protagonisti di una striscia sul quotidiano salernitano La Città, sul finire degli anni ’90. Bar & Bon_Luca CiancioNel 2004 è nato Super Pizz, avevo bisogno di un personaggio per i cartoni di pizza da asporto, poi in verità ha cominciato a vivere di vita propria, tra App, fumetti… SUPER PIZZ_Luca CiancioPoi tanti altri: Lina la bufalina, nata per promuovere la mozzarella di bufala campana;COPERINA Maty & co. una simpatica matita alle prese con Temperino, Righello etc.. in ultimo Sandrino al quale sto lavorando in questo periodo: bambino intelligente ma svogliato, ne ho incontrati tanti negli anni di scuola.

Sandrino_Luca Ciancio

A proposito di studi, quali scuole hai frequentato?

Non ho frequentato scuole d’arte, se è questo che vuoi sapere. Dopo la maturità scientifica, ho frequentato la facoltà di Architettura e per un anno un corso di Illustrazione a Napoli. Penso che più che la Scuola sia importante intercettare dei buoni professori, io ho avuto la fortuna di frequentare per alcuni anni lo studio del pittore Carmine Gargiulo, mio insegnante di Disegno al Liceo Scientifico. La cosa più importante che mi ha insegnato è il rispetto per il disegno, la pulizia, l’ordine, la precisione nelle consegne… insomma l’etica della professione. E’ superata l’idea del disegnatore che conduce una vita sregolata, fuori dagli schemi; i veri disegnatori sono professionisti seri che devono rispettare delle scadenze, magari fanno anche tardi la notte, ma per consegnare un lavoro l’indomani.

Quali sono le caratteristiche che deve avere un ragazzo per fare questo mestiere?

Sandrino

Sandrino

Quando avevo 20 anni senza alcun dubbio avrei risposto il TALENTO, restavo affascinato dai virtuosismi di alcuni disegnatori. Sui 30 anni mi sono convinto che la dote necessaria è la PASSIONE, il solo talento non basta, ci vuole qualcosa in più che ti porta a insistere nelle difficoltà. Oggi che sono un quarantenne sono sicuro che la qualità necessaria in questo mestiere è la PAZIENZA: ci vuole con i clienti, con gli editor, con i pagamenti che slittano… In definitiva per essere un buon illustratore ci vuole TALENTO, PASSIONE, PAZIENZA… se poi aggiungi anche un po’ di FORTUNA il risultato è assicurato!

Redazione

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avatar Articolo scritto da Redazione il 02/06/2019
Categoria/e: Approfondimenti, Primo Piano, Rubriche.



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