"Non bisogna essere avidi, bisogna accontentarsi di ciò che si possiede"... è la morale di questa favola di Esopo.
C’era una volta un contadino che aveva un pollaio con galli e tante galline e ogni anno, in primavera, nascevano tante belle nidiate di pulcini, covati con cura dalle chiocce.
Ma una gallina era speciale perché faceva un uovo al giorno e questo uovo era tutto d’oro. Così, ogni mattina, il contadino lo trovava nella cova, bello, grosso e brillante. Lo raccoglieva tutto gongolante e si fregava le mani dalla contentezza. Ma era un ingrato e non rivolgeva mai un ringraziamento alla prodigiosa gallina. Si prendeva l’uovo d’oro, andava al mercato, lo vendeva e portava a casa un bel mucchietto di soldi che nascondeva sotto al materasso senza raccontare nulla a nessuno, nemmeno a sua moglie che lavorava tutto il giorno nei campi.
Era avido, avaro e insaziabile…. Una mattina trovò un uovo più bello e grosso del solito e pensò: - ”Se la gallina depone ogni giorno un uovo d’oro, chissà quanto oro ha dentro la sua pancia, lo voglio tutto e subito!”
Detto e fatto, prese un coltello e squartò il ventre alla gallina!
Ma le viscere della povera bestia erano normali, come quelle di tutte le altre galline.
E così il contadino restò a bocca asciutta, la gallina non aveva alcun tesoro dentro il suo corpo ed ora che era morta il contadino restò privo anche del modesto guadagno giornaliero.