"Nulla si può contro la prepotenza"... è l'amara morale di questa favola di Esopo.
Un agnello si dissetava nell’acqua purissima di un ruscello. Sopraggiunse un lupo in caccia: era digiuno e la fame lo aveva attirato in quei luoghi.
Nel vedere la bestiola indifesa gli venne l’acquolina in bocca e decise di trovare un pretesto per attaccare lite, in modo da poterlo mangiare senza che nessuno potesse dire di averlo mangiato senza motivo.
- Hei tu, perché intorpidisci l’acqua che bevo? – disse il lupo.
- Come posso intorpidirla, se l’acqua scorre da te verso me?! - rispose l’agnello.
- La sporchi - insisté il lupo crudele – E poi so che l’anno scorso hai detto male di me!
- Io?! Ma se non ero ancora nato – rispose l’agnello.
- Se non sei stato tu, è stato tuo fratello!
- Non ho fratelli!
Il lupo spazientito ed affamato non lo fece neanche terminare, si avvento su di lui dicendo:
- Allora qualcuno dei tuoi; perché voi, i vostri pastori e i vostri cani ce l’avete con me. Devo vendicarmi!
Detto questo il lupo trascinò l’agnello nella foresta e se lo mangiò.