"Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te"... è la morale di questa bella favola di Fedro.
La volpe e la cicogna erano buone amiche. Un giorno la volpe invitò a pranzo la cicogna per prendersi beffa di lei. La fece accomodare nella sua grande tana, apparecchiò la tavola in modo sontuoso, quasi fosse un ospite molto speciale.
La cicogna fu molto contenta dell’accoglienza e si accomodò al tavolo, pensando chissà quali cibi prelibati le avesse preparato la volpe. Ma fu una vera delusione, la volpe le servì della minestra in una scodella poco profonda: la volpe leccava facilmente, ma la cicogna riusciva soltanto a bagnare la punta del lungo becco e dopo pranzo era più affamata di prima.
La cicogna non si lamentò affatto, anzi si mostrò molto gentile e ringraziò dell’ospitalità. Prima di tornare a casa, invitò a sua volta la volpe a pranzo per il giorno seguente.
Anche la cicogna apparecchiò la tavola con piatti e posate di gran lusso: tutto era degno di un ospite di riguardo.
La volpe aveva l’acquolina in bocca ma, una volta seduta a tavola, si vide offrire un delizioso spezzatino di carne in una bottiglia dal collo lungo e stretto. La volpe non riusciva a prendere il cibo con la bocca, perché si trovava sul fondo della bottiglia, mentre la cicogna lo afferrava abilmente col becco lungo.
La volpe se ne andò furiosa e la cicogna pensò tra sé e sé:
“Anche tu, cara volpe, ti ritrovi con lo stomaco vuoto questa sera, ripagata della tua stessa moneta!”.