Questa antica favola africana ci spiega perché la zebra ha il manto a strisce...
Si narra che una volta, nel vasto deserto dell’Africa meridionale, vivesse un babbuino molto prepotente.
Durante un lungo periodo di siccità, infatti, l’animale si era impossessato di una delle ultime pozze d’acqua rimaste e non permetteva a nessuno di avvicinarsi. Ogni volta che un animale osava avvicinarsi per bere un sorso d’acqua, il babbuino lo cacciava con grida furiose e lanci di pietre.
Un giorno arrivò alla pozza una giovane zebra, il cui manto, come tutte le altre zebre del tempo, era candido come la neve. Appena si accostò all’acqua, il babbuino cominciò a scagliarle contro sassi e a urlare furibondo: “Vattene da qui, l’acqua è mia!”
La zebra, che aveva ottimi riflessi, schivò tutte le pietre della scimmia e urlò di rimando: “Taci, bestiaccia! L’acqua è troppo importante per appartenere a un solo animale!”.
I due allora cominciarono ad azzuffarsi. Dopo una lunga lotta, la zebra tirò alla scimmia un calcio sul sedere così forte che la fece volare lontano e atterrare su un albero. Il colpo fu tanto doloroso che il babbuino non osò più scendere dal ramo su cui era finito e sul suo sedere non ricrebbero mai più i peli!
Spossata dallo scontro, la giovane zebra si lasciò cadere tra la cenere del focolare del babbuino, sporcando inevitabilmente il suo manto con lunghe e irregolari strisce nere. Da allora le sue discendenti hanno conservato il manto bicolore, così che chiunque lo veda possa ricordarsi quale fu il coraggioso animale che riportò l’acqua a tutte le creature del deserto.