Un incontro fortunato

Una bellissima fiaba della tradizione scozzese...

Un incontro fortunatoIn un anno di grande carestia, un contadino decise di vendere l’unica mucca che gli rimaneva nella stalla. Si avviò dunque al mercato e ad un certo punto fu avvicinato da un vecchietto piccino piccino, con una lunga barba bianca e un buffo berretto a punta.

- Michele – disse lo strano individuo – dammi la mucca e io ti darò in cambio una bottiglia che ha virtù magiche. Basterà che tu le dica “Bottiglia fa’ il tuo dovere!” e quella ti darà la ricchezza.

Il contadino non se lo fece ripetere due volte; consegnò la mucca e, tutto contento, ritornò col prezioso talismano alla sua capanna.

Qui radunò la sua famiglia intorno alla tavola, sulla quale stese la più bella tovaglia che aveva, pose in mezzo la bottiglia e pronunciò la formula: - Bottiglia, fa’ il tuo dovere!

A quelle parole, dalla bottiglia uscirono due ometti alti quanto il dito mignolo, i quali cominciarono velocemente a porre sulla tovaglia posate d’oro, bicchieri di cristallo e piatti d’argento colmi di profumatissime vivande d’ogni genere.

I bimbi, vedendo tutta quella grazia di Dio, mandarono grida di gioia e cominciarono allegramente a mangiare. In breve il pranzo fu terminato.

Michele allora raccolse in un cesto le preziose stoviglie e le portò a vendere in città, ricavandone un bel gruzzolo di monete.

La sera la scena si ripeté tale e quale anche nei giorni seguenti. Ben presto il contadino poté comprare non solo il campo, di cui prima era soltanto mezzadro, ma anche altri campi più vasti, e si fece costruire una bella casa con tutte le comodità.

Immaginate l’invidia dei compaesani, e specialmente dell’antico padrone, il quale non poteva darsi pace che il suo contadino fosse diventato così ricco.

Un giorno egli volle recarsi di persona alla casa di Michele per vedere i miracoli della bottiglia e, approfittando di un momento in cui era rimasto solo nella stanza, si impadronì della preziosa bottiglia.

Quando Michele si accorse del furto, si recò a casa del padrone per protestare; ma questi lo fece cacciare dai servi a suon di legnate.

E così le ricchezze del povero contadino ben presto sfumarono, ed egli si ridusse come prima nella più squallida miseria, con una sola mucca nella stalla.

Un giorno poi decise di vendere anche quella e partì per recarsi al mercato, ma nello stesso posto dell’altra volta incontrò il nano che gli disse:

- Conosco le tue sventure e ancora una volta ti aiuterò. Dammi la mucca e in cambio prendi questa bottiglia. Però devi sperimentare le virtù magiche in casa del tuo padrone. Anche per questa nuova bottiglia, basterà che qualcuno le dica la solita formula: -”Bottiglia, fa’ il tuo dovere!”

Il nano scomparve, e Michele si recò con la bottiglia a casa del padrone. Questi stava banchettando con una allegra brigata di amici e, quando intese la proposta di Michele, aspettandosi chissà quale bella sorpresa, fece subito mettere nel centro della tavola la nuova bottiglia e volle egli stesso pronunciare la formula: – Bottiglia, fa’ il tuo dovere!

Non lo avesse mai detto! Dalla bottiglia uscirono due giganti armati di nodosi bastoni, i quali cominciarono a bastonare di santa ragione il padrone e i suoi invitati.

Fu un putiferio. Soltanto Michele venne risparmiato dai due terribili omaccioni. Grida, lamenti, tavoli rovesciati, stoviglie rotte; e i giganti picchiavano sempre più forte.

- Fai smettere quei dannati! – urlava il padrone, che le pigliava più sode degli altri.

Alla fine il padrone, non potendone più, restituì la bottiglia rubata al contadino.

Allora i due giganti scomparvero, e Michele tornò a casa felice, portando le due bottiglie magiche sotto il braccio.

 

Redazione

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avatar Articolo scritto da Redazione il 27/11/2016
Categoria/e: Favole.



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