Questo bel racconto di Simona Vezzuto ci porta alla scoperta dei "segreti" della punteggiatura...
Quando il primo scrittore inventò la punteggiatura si rivelò molto fantasioso.
Con un bastoncino sottile creò la virgola, capace di unire tra loro parole amiche e sorelle.
Poi, ancora un po’ perplesso, prese un ricciolino e diede vita al punto interrogativo.
Contento e soddisfatto, colto dall’emozione, volle anche aggiungere un bel punto esclamativo.
(Detto tra parentesi), gli sembrò tuttavia che mancasse qualcosa. Voleva, tra virgolette, “un piccolo capolavoro” di genialità, un segno potente capace di concludere un discorso senza mezzi termini.
E così, disegnò un piccolissimo punto appena visibile, ma più forte di un generale e più valoroso di un condottiero.
Nacque allora, sua maestà, punto, il grande capo!
Con il tempo però il punto si accorse di essere un po’ troppo determinato, testardo e qualche volta prepotente. Era troppo pignolo, aveva sempre l’ultima parola, voleva mettere i puntini sulle i e imporre in ogni caso il suo punto di vista.
Allora il primo scrittore aggiunse altri due punti e insieme formarono i puntini di sospensione…
Anche voi bambini, non siate troppo puntigliosi.
Concludete i vostri temi con i punti di sospensione… Le parole saranno allora più libere di volare…